Antonio Buonomo

Note biografiche a cura di Alfredo Romeo
Direttore Percussioni
Solista, compositore e didatta, da oltre cinquant’anni sulla scena internazionale, Antonio Buonomo è passato attraverso esperienze musicali d'ogni tipo, interpretando stili e generi diversi con orchestre tipiche, complessi jazz e orchestre sinfoniche.
Timpanista e percussionista solista, direttore di uno dei primi gruppi europei di soli percussionisti, insegnante presso i conservatori di Bari, Napoli, Pescara e Roma, ha formato alla sua scuola un'intera generazione di solisti e docenti.
Le sue numerose pubblicazioni, date alle stampe dalle case editrici Curci, BMG Ricordi, Carisch e Suvini-Zerboni, comprendono opere didattiche, composizioni (eseguite in importanti rassegne di musica contemporanea e trasmissioni televisive), musiche per lavori teatrali e documentari televisivi.

Dopo le affermazioni in pubblici concorsi nazionali e internazionali ha iniziato una lunga attività solistica e orchestrale con, tra gli altri, l’Orchestra del Teatro "S. Carlo” di Napoli, "La Fenice" di Venezia, “I Pomeriggi musicali” di Milano, “l’Orchestra Stabile Napoletana”, “La Scarlatti RAI”, la “Italian Jazz Symphonic Orchestra”, ecc.

Agli esordi come solista, in un’epoca in cui le percussioni erano considerate strumenti da “accompagnamento” o adatti soltanto per simulare fenomeni atmosferici, ha eseguito le composizioni più note del repertorio classico e contemporaneo, tra cui: Rythmic, del francese Bozza, accompagnato dall’orchestra del Teatro di San Carlo diretta da Eliau Imbal; la Sonata per due pianoforti e percussione di Bela Bartok, col duo Gorini-Lorenzi, e altri brani contemporanei e d’avanguardia ai festival internazionali della Biennale di Venezia.

Nel 1966 la Leeds Music Corporation di New York chiede alla casa editrice Suvini-Zerboni di pubblicare in lingua inglese il metodo in tre volumi “L’arte della percussione” e, successivamente, la Percussive Arts Society pubblica la sua foto alla direzione dl gruppo “Tempo di percussione” citando la pubblicazione Studi d’orchestra da Beethoven a Stockhausen.
Ancora per la didattica, infine, nel 1983 ha fatto parte della commissione ministeriale che ha elaborato i programmi vigenti per lo studio degli strumenti a percussione e del solfeggio speciale per percussionisti nei conservatori italiani.

Per la composizione, le tappe più significative si possono sintetizzare nella “prima assoluta” alla RAI nel 1976 del brano “Spazio zero” (a lungo sigla di una trasmissione radiofonica, usata anche come base per un balletto), nella presentazione ed esecuzione di “Vuoto” (primo esperimento di musica visiva) alla Rassegna di musica contemporanea a Villa Pignatelli di Napoli e nella segnalazione, premiazione ed esecuzione del brano “Akwadum” al Concorso nazionale di composizione di musica per ragazzi indetto dalla Provincia di Como.

Nel 2000 è stato chiamato dal Teatro dell’Opera di Roma in qualità di consulente musicale dell’autore e direttore d’orchestra Franco Mannino, contribuendo alla realizzazione della Missa Solemnis pro Jubileo, eseguita in prima mondiale al Colosseo.
Inoltre, per la sua attività giovanile di esecutore e autore di canzoni, la “Nuova Enciclopedia della canzone napoletana” gli ha dedicato un’ampia biografia.
Attualmente, oltre a tenere seminari didattici su temi musicali di attualità, collabora con riviste e periodici musicali, per i quali cura recensioni, interviste e rubriche, dedicate alla musica contemporanea e alla didattica per strumenti a percussione.


Stralci di recensioni e giudizi di personalità del mondo della musica

“…È nel campo del ritmo una vera autorità: percussionista solista di fama internazionale e virtuoso del ramo, Antonio Buonomo è del pari un didatta versatile e appassionato che al suo argomento favorito ha già dedicato importanti pubblicazioni…”
Paolo Isotta - Corriere della sera

“…Buonomo è giunto ad una nuova dimensione, oltre la sovrapposizione di ritmi e melodie, oltre l’esplorazione dei legni e dei metalli, oltre la musica del silenzio di John Cage: far sentire la musica attraverso il pensiero comunicato da gesti… la composizione è scritta ma viene eseguita solo a gesti. Eppure si sente perché la musica non è solo suono ma anche movimento, vita…”
Sandro Petrone (Giornalista e inviato speciale TG 2) su Il Gazzettino

“…Notevole il contributo di Antonio Buonomo nella duplice veste di esecutore ed autore…”
Sandro Rossi - L’Unità

“…Da molti anni Buonomo propone al pubblico un tipo di musica (contemporanea, ma anche popolare e classica) fatta di suoni naturali, eseguita esclusivamente da strumenti a percussione…E le pagine più importanti di questa evoluzione si devono in Italia proprio a Buonomo. Il suo percorso artistico è sterminato e parte da lontano…”
A. Fusaro - Il centro

“…È in attività da oltre mezzo secolo e la canzone napoletana, direttamente presente agli esordi, è sempre ben viva nella sua complessa ispirazione; ha usato la sesta napoletana anche in alcune canzoni in italiano, come Occhi sognanti. Altri suoi brani, Tango del veliero e Bolero classico…Nella lunga e prestigiosa carriera ha incontrato Stravinski e Hindemith. Il passaggio alla cattedra fu determinato da Nino Rota,che lo fece partecipare a un concorso per il conservatorio “N. Piccinni” di Bari, da lui diretto…È stato uno tra i primi in Europa a proporre concerti per sole percussioni. Come compositore ha creato Vuoto, straordinario pezzo di musica visiva eseguito a Napoli a Villa Pignatelli.
Slogan: piedi nel passato e testa nel futuro.
Combina musica, classica e contemporanea. . . Ha scritto manuali didattici, corredati da video esemplari…
Enciclopedia della Canzone Napoletana Edizioni Magmata Napoli 2006 pag. 274

“…Elemento preciso, attento e musicalissimo…”
Gabriele Santini (1956)

“…Per la sua compiuta preparazione, la pregevole sonorità, l’intonazione sempre accurata, la giustezza del ritmo egli, ancora giovane strumentista, va considerato sin d’ora ottimo elemento”.
Tullio Serafin (1957)

“… Ha dimostrato una meravigliosa e accurata musicalità…
Fabien Sewinki (1957)

“…Possiede una solida tecnica, tocco preciso ed ottima intonazione…”
Rudolf Albert (1957)

“…È un giovane timpanista di qualità straordinaria e di un senso musicale profondo…”
Hermann Scherchen (1958)

“…Possiede certamente un’ottima base musicale e moltissima esperienza rispetto alla sua giovane età. Apprezzo la sua sonorità e considero la sua musicalità estremamente soddisfacente.”
Jascha Horestein (1960)

“…È un artista dalle qualità di assoluta prima classe…”
Paul strauss (1961)

“È un piacere fare della musica con un timpanista in orchestra tanto buono, diligente e dotato come il prof. Buonomo… Egli è stato per me un collaboratore ineguagliabile.”
Paul Hindemith (1963)


“…Favoloso timpanista dell’orchestra…e, all’occorrenza, percussionista solista e tastierista altrettanto favoloso…”
Franco Mannino

“…È in possesso di un ottimo talento e di un magnifico senso del ritmo…”
Kirill Kondrascin (1964)

“…Ottimo collaboratore e magnifico strumentista”
Claudio Abbado (1964)

“…Ho avuto il privilegio di suonare con il M° Antonio Buonomo…egli è un timpanista di prim’ordine. Il suo ritmo è perfetto, così come la sua sonorità.”
Charles Munch (1964)