I RULLI MISURATI SECONDO TCHAIKOVSKY

Prima di addentrarci nell'analisi delle varie scritture ci sembra opportuno chiarire che con i timpani, nella maggior parte dei casi, i rulli misurati sono tali soltanto per chi li suona. Ciò perché, a causa dell'accavallamento dei suoni armonici, all'ascolto giunge sempre una nota unica e continua. Le uniche eccezioni sono, ovviamente, rappresentate da esecuzioni di note molto acute (e quindi con pelli molto tirate) con bacchette di legno o molto incisive.

Chiarito questo non trascurabile dettaglio, proviamo ad interpretare e commentare, sia dal punto di vista teorico che tecnico, alcuni rulli scritti nella quarta e quinta sinfonia di P. I. Tchaikovsky.
Innanzi tutto va rilevato che, a differenza di Beethoven e Brahms, Tchaikovsky (almeno nelle sinfonie di cui ci occupiamo) per indicare il rullo si serve sempre dei convenzionali trentaduesimi e mai del segno tr (riservato solo al trillo). Per la verità, in qualche partitura e in qualche testo di repertorio, il rullo viene indicato anche con i sessantaquattresimi. Questo, a prima vista, potrebbe far pensare che l’autore usa i trentaduesimi per indicare i rulli misurati e i sessantaquattresimi per quelli non misurati. Ma potrebbe anche trattarsi di qualche “svarione” di uno dei primi copisti o di un semplice “vezzo”, perché all’atto pratico, vale a dire dal punto di vista dell'effetto sonoro, la sostanza non cambia.

Tornando all'analisi delle nostre sinfonie, il primo punto che merita qualche riflessione è alla quarta misura di lettera H (tempo nove ottavi Moderato con anima). Si tratta di suonare una croma e otto biscrome per ogni movimento (esempio n° 1). Per quanto si arrivi "in frenata", dopo un lungo "stringendo" in crescendo, il tempo è ancora abbastanza "vivo", da poter impensierire un esecutore poco esperto.
Il vero problema, però, sorge quando si ripete la stessa cosa alla quarta misura della lettera T in un tempo più veloce (Allegro con anima).
In orchestra l'esecuzione non desta alcuna preoccupazione perché quello che più conta è l'insieme. Se, però, il “passaggio” viene richiesto ad un esame, e si ha la sfortuna di trovare per tecnico non un percussionista ma un direttore d'orchestra che fa…il contabile, conviene far notare che, in quel caso, si tratta di un effetto non misurato…tanto è vero che lo stesso punto, in alcune partiture, viene segnato addirittura in sessantaquattresimi.

Sempre nella stessa sinfonia i rulli lunghi sono scritti con minima e semiminima puntate per ogni misura. Si tratta di rulli continui che non vanno mai interrotti (esempio n° 1 lettera H), anche se scritti separati e senza le famigerate e inutili legature. Infatti, se volessimo eseguire questi rulli veramente misurati, vale a dire a biscrome, essi andrebbero sempre eseguiti senza soluzione di continuità.

Lo stesso discorso vale per le prime quattro misure della lettera Z nella quinta sinfonia, dove c'è un effetto di rullato “sincopato”.
Anche questi brevi rulli vanno suonati “assieme”, in altre parole senza interruzioni; come se tra le note rullate ci fosse una legatura di valore (secondo rigo dell’esempio n° 2). Non tragga, però, in inganno il nostro esempio esplicativo con legatura tratteggiata. La legatura è stata, giustamente, omessa dall’autore perché si tratta di biscrome, ovvero rulli misurati, e non di altri valori da prolungare mediante legatura.
ESEMPIO 1
ESEMPIO 2
Scrittura
Esecuzione